IL MIO NOME E’ CAINO

IL MIO NOME E’ CAINO

di Claudio Fava | con Ninni Bruschetta | al pianoforte Cettina Donato | regia Laura Giacobbe | produzione Bam Teatro

DOMENICA 18 MAGGIO ORE 18.30 – NUOVO TEATRO SCALETTA

Il mio nome è Caino” è ispirato all’omonimo romanzo di Claudio Fava, edito da Dalai Editore nel 1997 e, in nuova versione, da Baldini+Castoldi nel 2014. Lo spettacolo era già stato prodotto da Nutrimenti Terrestri nel 2002, con un diverso cast e la regia di Ninni Bruschetta. Questo nuovo allestimento de “Il Mio Nome è Caino” vede Ninni Bruschetta nei panni del protagonista, accompagnato da Cettina Donato al pianoforte.
“Il mio nome è Caino” è specchio dinamico e lucido dell’essere e del fare mafioso e si intreccia alle musiche, composte ed eseguite dal vivo dalla pianista, compositrice e direttore d’orchestra Cettina Donato: due brani editi insieme a composizioni inedite, concepite appositamente per sostenere il racconto di Caino ed attraversate da contaminazioni classiche, popolari e jazz. Le musiche sono frutto di uno studio condiviso con l’interprete, eco della freddezza quanto dell’umanità del personaggio e ne sostengono le modulazioni emotive. La spettacolo ha debuttato il 23 e 24 marzo 2019 al Teatro Savio di Messina.

Note di regia | di Laura Giacobbe

“Caino è il killer di mafia che al comando ha preferito l’amministrazione rigorosa della morte, qualcosa che somiglia a un mestiere ma che è anche una impietosa chiave di lettura dell’universo mafioso e delle sue opache propaggini, un personaggio fuori dalla cronaca, costruito interamente all’interno della coscienza.
Un “pensiero fuori posto” muove il suo racconto, assoluto, spietato, estremo, senza margini di riscatto. Fuori posto è anche il suo raccontare, a tratti straniato dalla vertigine dell’azione, oppure ingoiato dalla musica che lo sostiene, che improvvisa e improvvisando spinge Caino a cercare ancora un altro tono, un altro modo per dire, fuori tempo massimo, quando è troppo tardi per raccontare e tutto suona come una dolente deposizione resa a se stessi”

Ninni Bruschetta su “Il mio nome è Caino”

In poco più di dieci anni ho messo in scena quattro titoli di Claudio Fava, in qualità di regista. Tutti testi di impegno civile, narrazioni di fatti o avvenimenti realmente accaduti o interpretati secondo una logica di verità. Poi ho deciso di portare in scena Il mio nome è Caino interpretandolo in prima persona perché in questo racconto di fantasia e realtà, mirabilmente mischiate, credo che si esprima in tutta la sua forza la poetica dello scrittore ma anche del testimone. Un testimone diretto e anche vittima della furibonda guerra di mafia siciliana, che in questo testo mette a frutto questa testimonianza per saltare al di là della staccionata e proiettarsi nella mente di un killer. E se prima ne interpreta il maleficio e la follia, poi riesce a riconoscere in lui anche una normalità, una formazione, una cultura e persino un mestiere. Usa la sua contorta morale per avvicinarci al pensiero del male che, in ogni caso, non figura così distante da noi. Affrontare questo testo da attore mi è sembrato necessario proprio perché esso richiede all’interprete la più rigorosa “sospensione del giudizio” per poterne restituire la crudeltà, la freddezza e persino l’ironia. E ancora di più perché questo personaggio ha una sua normale, direi naturale umanità, la sua mente viziata ha una folle ma sorprendente sensibilità e mostra il lato più debole del male, finendo di fatto per decretarne la sconfitta.

LE MILLE BOLLE BLU

LE MILLE BOLLE BLU

di Salvatore Rizzo | interpretato e diretto da Filippo Luna | prodotto da Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri

(Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2010)

DOMENICA 13 APRILE 2025 – NUOVO TEATRO SCALETTA

Una storia d’amore omosessuale, clandestina, nata nella Palermo degli anni Sessanta che va avanti, parallela ad una vita cosiddetta “normale”, per trent’anni: è il tema de “Le mille bolle blu”, monologo scritto dal giornalista Salvatore Rizzo, interpretato e diretto da Filippo Luna. “Le mille bolle blu”, ha debuttato al Nuovo Montevergini del capoluogo siciliano e, dopo una serie di fortunate repliche, è stato ospitato da diversi teatri pubblici e privati in varie regioni italiane (dalla Lombardia al Veneto, all’Umbria) e in diversi festival (dalle Orestiadi di Gibellina a Taormina Arte). Per l’interpretazione di questo monologo, il protagonista, Filippo Luna, ha ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2010 per aver realizzato “una perfetta sintesi scenico-attorale di emozione e disincanto”.

“Le mille bolle blu” racconta la storia di Nardino e Manuele, barbiere di borgata il primo, avvocato il secondo: si conoscono, giovanissimi, nel salone da barba dove Nardino fa l’apprendista sotto lo sguardo del padre e Manuele è figlio di un cliente facoltoso. E’ l’inizio degli anni Sessanta, quello, per l’appunto, in cui Mina impazza con “Le mille bolle blu”. Destinati a ruoli sociali e familiari prestabiliti (quelli di mariti irreprensibili e di padri
premurosi) i due portano avanti per trent’anni una storia di sentimento e passione che si nutre anche della clandestinità in cui viene vissuta, che ne è linfa e tormento al tempo stesso. La morte di Manuele, per malattia, diventa il pretesto perché Nardino, nell’impossibilità di piangere apertamente l’uomo che ha amato e di gridare a tutti il proprio dolore, ripercorra alcune tappe di quei trent’anni, tra nostalgia e amarezza, rabbia e dolcezza. Un altare di ricordi che sancisce l’universalità di quel sentimento al di là di ogni barriera e di ogni preconcetto.

“Le mille bolle blu” è tratto dall’omonimo racconto dello stesso Salvatore Rizzo per il volume “Muore lentamente chi evita una passione – Diverse storie diverse” (Pietro Vittorietti Editore) che raccoglie dieci storie di omosessualità maschile, tutte tratte dalla vita reale, ambientate in Sicilia dagli anni Venti del secolo scorso ai nostri giorni.

IL SOGNO DI YERMA

IL SOGNO DI YERMA

adattamento e regia di Domenico Cucinotta | con Maria Pia Bilardo, Gabriella Cacia, Elvira Ghirlanda, Maria Grazia Milioti, Chiara Trimarchi | canti originali Silvia Bruccini | assistente alla regia Mariapia Rizzo | produzione Teatro dei Naviganti

DOMENICA 30 MARZO 2025 ORE 18.30 – NUOVO TEATRO SCALETTA

Il “Sogno di Yerma” è una rilettura dell’opera teatrale di Federico Garcia Lorca “Yerma”, scritta nel 1934. E’ la storia di una donna che desidera ardentemente avere un figlio, ma il suo sogno non si esaudirà a causa della sterilità che molto probabilmente riguarda il marito. Yerma in spagnolo significa, arida, secca, appunto sterile. Il destino della protagonista è nel suo nome, e contro questo destino Yerma lotta fino alla fine. La conclusione sorprende per la sua tragicità, ma non meno per il suo significato simbolico. Il marito, Juan, viene ucciso dalle nude mani di Yerma, con un atto che ha dell’inverosimile, se si pensa alla concretezza del gesto. Tale atto sovrumano ci dice che la protagonista non è più solo una donna. Essa si è tramutata in terra che urla l’orrore di non essere fecondata, di non essere più vita. E’ la vita stessa a ribellarsi di fronte alla sua negazione.

Nella nostra messa in scena è assente la controparte maschile: il marito, Juan. Egli prende vita nei pensieri di lei, nei desideri, nella sua speranza di maternità, richiesta incessante di vita. Juan si incarna nelle parole di Yerma. Parole che rimbalzano inascoltate contro le sorde pareti della loro casa.

Ad accompagnare Yerma verso la metamorfosi è un coro di serventi “Voci”- personaggi nati dal nostro lavoro di riscrittura. Esseri non propriamente umani nella loro essenza e nelle fattezze –  che con distaccata ironia (a volte con necessaria spietatezza), innesca gli avvenimenti che compongono la storia; fino all’epilogo che le vede unite (le Voci e Yerma), nello scopo di esistere malgrado la minaccia di fine.    

PATRES

PATRES

scritto e diretto da Saverio Tavano | con Dario Natale e Gianluca Vetromilo | produzione Scenari Visibili

DOMENICA 16 MARZO ORE 18.30 – NUOVO TEATRO SCALETTA

Premio Riccardo Pradella 2018 – Teatro dei Filodrammatici – Milano

Miglior Spettacolo Festival Inventaria 2014 – Roma

Premio contro le mafie del MEI 2014 – Faenza

Secondo premio Festival di Resistenza Museo Cervi 2014 – Reggio Emilia

L’impossibilità di un rapporto tra un padre e il figlio cieco, l’impossibilità di incontro, di filiazione. Un padre che fugge per sempre, per le spiagge esotiche di Santo Domingo, e un figlio paralizzato dall’attesa, davanti all’orizzonte attende in Calabria, mette le mani avanti per vedere l’orizzonte, si rivolge verso il mare e aspetta che questo padre ritorni.

LEGGERO, MA NON TROPPO …

LEGGERO, MA NON TROPPO …

Concerto del Coro Polifonico Ouverture diretto dal M° Giovanni Mirabile – Tastiere: Giovanni Mirabile e Simone Raineri – Basso: Giovanni Perdichizzi – Batteria: Salvatore Pino

DOMENICA 9 FEBBRAIO ORE 18.30 – NUOVO TEATRO SCALETTA

Il coro polifonico “Ouverture”, considerato come uno dei cori più interessanti di tutta la Sicilia, festeggia con orgoglio i suoi 30 anni di attività con un concerto imperdibile al nuovo teatro di Scaletta. “Leggero ma non troppo” è un evento musicale creato appositamente per questa occasione, e offre un viaggio musicale attraverso tre sezioni distinte: un omaggio a Franco Battiato con un estratto dall’apprezzatissimo spettacolo “Torneremo ancora”, una selezione di canzoni pop d’autore reinterpretate per coro e una rielaborazione di canti siciliani. Gli arrangiamenti sono per lo più inediti e curati dallo stesso direttore; tra questi, l’ormai famosa versione de “La cura” presentata in TV. Con esibizioni che spaziano dal canto a cappella all’esecuzione con band, arricchite da solisti, il coro, recentemente acclamato per la sua partecipazione a “Italia’s Got Talent”, promette di coinvolgere il pubblico in un abbraccio sonoro che rinnova l’immagine dei cori polifonici. Una serata di musica e divertimento, dove leggerezza e profondità si fonderanno in un evento indimenticabile.

IL SARTO FURBACCHIONE

IL SARTO FURBACCHIONE

di Antonino Anelli | con Ivan Bertolami, Alessio Pettinato, Emanuela Ungaro, Michelangelo Maria Zanghì | costumi e scene Cleopatra Cortese | scena dipinta da Francesco Giuseppe Porcino | produzione Compagnia di San Lorenzo

DOMENICA 27 APRILE 2025 – NUOVO TEATRO SCALETTA

Uno spettacolo per l’infanzia. Un’emozionante storia di intelligenza e astuzia che trionfano sulla forza e sulla prepotenza

LUMIE Il Circo dei Limoni

LUMIE Il Circo dei Limoni

spettacolo di acrobatica, giocoleria, verticalismo ed equilibrismo di e con Francesco Mirabile.

DOMENICA 9 MARZO 2025 ORE 17.00 – NUOVO TEATRO SCALETTA

Meraviglioso spettacolo di circo contemporaneo in cui l’arte dell’equilibrismo e l’energia dei limoni si incontrano per creare uno spettacolo indimenticabile! “Lumìe” è un invito alla natura dove tutto viene raccontato attraverso i limoni. Limoni che rimbalzano che volano ed esplodono!

Un tavolo, delle cassette, un alberello, un carretto, tutto richiama apparentemente uno stato di pace e tranquillità prima che, improvvisamente, ogni oggetto inizi a trasformarsi dando vita a scene di ordinaria follia.

Tra le tecniche di circo più ardue che ci siano, numeri di acrobatica, giocoleria verticalismo ed equilibrismo in altezza si svincola questo show sorprendente ed originale.

Non mancheranno le interazioni con il pubblico di grandi epiccini. Accompagnato da tipiche note dai sapori mediterranei, il pubblico verrà trasportato in un mondo irreale e fiabesco.

PICCOLOMONDOMUSICA

PROGETTO VINCITORE DEL BANDO SIAE “PER CHI CREA – NUOVE OPERE sezione TEATRO 2023

PICCOLOMONDOMUSICA

di Marta Cutugno | con Francesco Natoli e Giulia De Luca nel ruolo di Snuk e Croma e con Emanuela Ungaro e Alessio Pettinato | regia di Adriana Mangano | costumi Cinzia Preitano | disegno luci Antonio Rinaldi | visual design Giovanni Bombaci | musiche originali Giovanni Puliafito e Marta Cutugno | produzione audio Patrick Fisichella | aiuto regia Laura Giacobbe | ufficio stampa Chiara Chirieleison | foto di scena Giuseppe Contarini | prodotto da Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri

DOMENICA 2 FEBBRAIO 2025 ORE 17.00 – NUOVO TEATRO SCALETTA

intenzioni e contenuti

L’obiettivo principale è quello di avvicinare al teatro lo spettatore in tenera età e condurlo alla scoperta della macchina teatrale attraverso la bellezza ed il fascino del mondo musicale. Punto di forza attraverso cui “piccolomondomusica” si prefigge di raggiungere questo obiettivo sono i contenuti. Lo spettacolo non è altro che un excursus dei primissimi elementi di teoria della musica e dei suoi argomenti fondanti, proposti nella forma più semplice e accattivante ma allo stesso tempo indagati nel dettaglio. Il pentagramma, le note, la chiave musicale, il suono, il silenzio, il rumore, il ritmo, le figure di valore sono tutti elementi presenti nel testo e restituiti dai personaggi in scena con leggerezza, comicità ma tanto rigore, coniugando il sereno divertimento alla giusta terminologia da acquisire.

sinossi

Esiste un luogo magico e segreto che un folletto golosone ed una eccentrica figura di valore andranno esplorando mano nella mano, alla scoperta di tante cose da imparare. Snuk e Croma intraprenderanno insieme un cammino fantastico all’interno di piccolomondomusica, un’avventura che li condurrà tra le linee e gli spazi del pentagramma, che farà incontrare loro curiosi personaggi come Suono, Ritmo, Rumore, e le bizzarre note Acuta e Grave. In una atmosfera da favola, inebriata dal dolce profumino delle brioche di Mastro Granita, Snuk imparerà che la musica può essere amica, compagna di giochi, rifugio e fonte di conoscenza. Snuk e Croma non saranno mai soli nel corso di questo fantastico viaggio ma troveranno, ad ogni replica dello spettacolo, la compagnia degli spettatori, chiamati a interagire e partecipare attivamente all’interno della messa in scena. Interpreti e fruitori impareranno che un salto nel vuoto può aprire finestre immense che conducono al sapere. Ed alla fine del loro viaggio, tutti sapranno che gli amici del piccolomondomusica continueranno ad aspettarli ancora per nuove e divertenti avventure insieme alle note, ai ritmi, ai suoni, agli strumenti musicali e molto altro ancora.

tecnologia e didattica

Per divertirsi ma imparando in modo corretto e puntuale, si è pensato di ricorrere ad alcune strategie per coinvolgere al massimo la platea di piccoli spettatori. In primo luogo è prevista una stretta interazione con il pubblico al quale gli attori in scena si rivolgono chiedendone spesso la partecipazione diretta e intavolando un dialogo. A supporto della parola e del testo drammaturgico, si ricorrerà anche alle immagini e alla musica. Grazie ad un preciso lavoro di visual design su fondale, verrà rappresentata l’ambientazione virtuale del piccolomondomusica dentro cui si muoveranno alcune figure in comunicazione con gli artisti in scena. Sul supporto visivo, gli spettatori potranno vedere raffigurati tutti i simboli specifici della teoria della musica di base, potendo così associare il concetto all’immagine e acquisirlo in questo modo con maggiore facilità. Anche le scenografie (con figure di valore giganti e elementi scenici prettamente musicali) concorreranno alla mission, così come le musiche che ricostruiranno passo passo le atmosfere richieste dalla drammaturgia, prestandosi a sostegno dell’interazione tra attori e spettatori. Ad un linguaggio semplice e immediato sarà affiancato un impianto scenografico, visuale e musicale, parecchio strutturato. Drammaturgia, canzoni e rappresentazione scenica e scenografica concorreranno alla buona riuscita dello spettacolo. Ma si indagheranno anche altre importanti tematiche come l’amicizia e l’inclusione. Il folletto Snuk attraverserà il piccolomondomusica guidato dalla sua nuova amica Croma: insieme incontreranno tanti amici tra cui Suono, Ritmo, le simpatiche figure di valore, e persino i parametri del suono, intensità e altezza.

obiettivi

In uno spettacolo dedicato ai più piccoli, dunque, trovano sintesi prosa e musica. E tutto a servizio di piccole menti e di piccoli cuori, spettatori del futuro. È fondamentale offrire loro la possibilità di appassionarsi al teatro, e di farlo chiamando in aiuto tutto ciò che è necessario compreso il mezzo tecnologico. Si tratta, dunque, di uno spettacolo interattivo e didattico che può innescare la giusta curiosità nei riguardi del mondo musicale. Significa coltivare un seme di conoscenza della musica, sperare che germogli, e che – germogliando – accompagni, ingentilisca, sostenga e consoli gli uomini e le donne di domani.

Hello world!

Welcome to WordPress. This is your first post. Edit or delete it, then start writing!