LA GRANDE MENZOGNA

LA GRANDE MENZOGNA

di Claudio Fava | con David Coco | regia di Claudio Fava | disegno luci Antonino Caci | scene e costumi Lydia Giordano e Iolanda Mariella | prodotto da Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri

DOMENICA 19 GENNAIO 2025 ORE 18.30 – NUOVO TEATRO SCALETTA

La “grande menzogna” è il furto di verità che il paese ha subito sulla morte di Paolo Borsellino, ridotta ormai a un garbuglio di menzogne, finti testimoni, amnesie, sorrisi furbi, processi viziati, infiniti silenzi e sfacciate, sfacciatissime menzogne.
Il testo non porta in scena la narrazione minuziosa del depistaggio, perché non vuole essere un’operazione di teatro pedagogico della memoria: è anzitutto un’invettiva.
E protagonista ne è lui, Borsellino: raccontato non più – come cento volte si è fatto – nell’agonia e nella morte, ma nella condizione risolta di chi non c’è più. E vuol riepilogare le cose accadute, con il divertito distacco di chi è ormai oltre e altrove.
Un Borsellino picaresco, sfrontato, rabbioso, lucido, imprevedibile, mai mesto. La sua invettiva non ha come obiettivo mafie e manovali mafiosi, bensì noi. Il buon pubblico dei vivi, dei giusti, degli addolorati, dei falsi penitenti, degli irrimediabili distratti. Alla banalità del male, la voce del giudice sostituisce la banalità del bene, la sua ovvietà, il comodo rifugio di chi inventa eroi ed eroismi per non accorgersi che della verità viene fatto scialo sotto i suoi occhi.
“In questo paese fa comodo a tutti pensare che dietro la mafia ci sia solo mafia. Che le ombre sono solo macchie di luce. Che dopo ogni notte ritorna il giorno, e si porta via i pensieri storti, i sospetti, i silenzi…” dirà Borsellino, tra le ultime battute, in un dialogo immaginario con noi e con sua figlia Fiammetta.
Finale aperto, restituito allo spettatore: “La verità. Dedicatemi la verità”.

CLAUDIO FAVA, AUTORE E REGISTA

Claudio Fava, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore. Scrive per il teatro da più di vent’anni (tra i registi che lo hanno portato in scena: Alessandro Gassman, Giuseppe Marini, Ninni Bruschetta, Veronica Cruciani, Marcello Cotugno…). Per il cinema ha vinto il festival di Venezia e il David di Donatello con la sceneggiatura de “I cento passi”. Molti suoi romanzi sono stati tradotti e pubblicati all’estero. Dall’ultimo, “Centoventisei” (ed. Mondadori), sta per essere realizzato un film. “La grande menzogna” è la sua prima regia teatrale.

DAVID COCO, INTERPRETE

si diploma presso la Scuola d’Arte Moderna del Teatro Stabile di Catania sotto la guida del M° Giuseppe Di Martino e continua il suo percorso di formazione con grandi maestri, tra i quali: Peter Clough, Ken Rea, Jean-Paul Denizon, Danio Manfredini e Dario Fo che lo dirige nel suo “Il diavolo con le zinne” accanto a Giorgio Albertazzi e Franca Rame. Nel corso degli anni, lavora in molti spettacoli di successo ed è diretto tra gli altri da Giancarlo Cobelli, Walter Pagliaro, Lamberto Puggelli, Armando Pugliese. Il più recente spettacolo teatrale a cui ha preso parte è “Centoventisei” su testo di Claudio Fava ed Ezio Abbate per la regia di Livia Gionfrida, una produzione Teatro Biondo di Palermo e Teatro Stabile di Catania. Aveva già lavorato su testi teatrali di C.Fava per “Il Mio Nome è Caino”, “Lavori in Corso” e “Il Giuramento” con la regia di Ninni Bruschetta. Alterna il lavoro in teatro con quello in televisione e nel cinema dove è chiamato spesso ad interpretare personaggi realmente esistiti. Lo ricordiamo nei panni di Gaspare Pisciotta nel film “Segreti di Stato” di Paolo Benvenuti, in concorso al festival di Venezia nel 2004; in quelli del primo pentito di mafia Leonardo Vitale nel film “L’uomo di vetro” di Stefano Incerti che gli vale, in Francia, diversi premi come migliore attore protagonista; in quelli di Pio La Torre nel film “Placido Rizzotto” regia di Pasquale Scimeca; di Ninni Cassarà nella serie tv “Giovanni Falcone, l’uomo che sfidò Cosa Nostra” regia di Andrea e Antonio Frazzi; e in quelli di Bernardo Provenzano nel film tv “L’ultimo dei Corleonesi” regia di Alberto Negrin. È Leoluca Bagarella nella serie tv “Il Cacciatore” stagione 1 e 2 regia di Stefano Lodovichi e Davide Marengo; e nel 2020 interpreta Piersanti Mattarella, presidente della regione siciliana ucciso nel 1980, nel film “Il delitto Mattarella” con la regia di Aurelio Grimaldi.